Bene, ho lasciato decantare a sufficienza le emozioni che mi hanno dato le due ultime gare a cui ho partecipato, in qualità di speaker of course….
Partiamo dall’inizio.
E fu l’era dei Ciclopi…. Odisseo ebbe un incontro con loro proprio sull’isola chiamata Trinacria a significare i 3 capi che contraddistinguono questa meravigliosa isola… E proprio in questa leggendaria/mitica terra si è svolta, guarda un po’, la Cursa DI Ciclopi (CDC ndr.)
Ed io come un novello, moltissimo novello anzi nemmeno l’ombra, Omero, ho avuto l’occasione di raccontarla attraverso le gesta dei nuovi eroi alla conquista di montagne antiche. Si veri eroi che hanno preso parte a questa prima edizione della gara di Endurance Trail più lunga d’Europa. 500 Km con 20.000 m D+.
Il risultato è sulla bocca di tutti i fini “connaisseurs” di questa disciplina, molti ne hanno già parlato, pochi possono dire di essere stati i primi, Sabato 22 Aprile alle ore 14:01 (ho cannato la partenza di 60”) hanno corso su questi terreni ricchi di storia. Ora per tutti quelli che sono stati affascinati da questa avventura non resta che prepararsi per l’apertura delle iscrizioni dell’edizione n° 2 (Inshallah).
Bando alle ciance quindi addentriamoci nel racconto di questi novelli Odissei.
Le loro espressioni mi hanno rammentato due altre prime edizioni di gare di questo genere: il TOR DES GEANTS ora TOR X e il TOR DES GLACIERS, in tutte queste prime edizioni cosa immediatamente mi è saltato agli occhi è stato appunto il volto dei partecipanti; chi super concentrato =(si parte e adesso bisogna correre per fare il risultato) e chi super concentrato = (500 Km? ma chi cazzo me lo ha fatto fare!.. ).
Tutti sono partiti come se la gara finisse dietro l’angolo di Piazza del Duomo a Cefalù, vogliamo parlare di quanto è bella Cefalù? Più Tardi…
Dicevamo, partenza a palla e subito salita a Gibilmanna destinazione la prima base vita di Gangi al km 60,5attraversando il Parco Regionale delle MADONIE e salendo al punto più alto della Sicilia dopo l’Etna, Pizzo Carbonara. Dicevamo Gangi, uno degli 8 borghi più belli d’Italia che la Cursa ha attraversato. Arrivare a Gangi è stato veramente emozionante, dopo una salita (io chiaramente con la macchina, ça va sans dire) allo scollinamento si è parato davanti uno spettacolo che ancora ricordo, un presepe, anzi di più, una collina illuminata, Gangi. Li, grazie al grande RICCARDO IBBA, abbiamo iniziato, un po’sullo stile TOR X a Valgrisenche a fare un po’ di baccano nell’attesa dei primi passaggi. Non stò a raccontare la gara in quanto tempi quindi procediamo con ordine e parliamo di sensazioni. Purtroppo e questo è un punto dolente, non c’era nessuno spettatore ad accoglierli così come, del resto, su tutto il percorso. Questo, secondo me, dato dal fatto che le varie amministrazioni non hanno compreso l’eccezionalità di quanto stava accadendo e che volano turistico può essere un evento di questa portata. Magari, essendo 60 i partenti è stato preso, dalle amministrazioni, un po’ sotto gamba. So per certo che l’organizzazione ha incontrato tutti ma forse si aspettavano centinaia di concorrenti (diamo tempo al tempo..).
La gara si è poi spostata con i tempi a cui non siamo più abituati (macchina aereo missili) perché fatta da ragazze e ragazzi a piedi… Verso la base vita di Maniace nel Parco regionale dei Nebrodi (il salame di maiale nero, una bontà).
Dopo Maniace si passa a Bronte con i suoi pistacchi, qui devo aprire una parentesi riguardo alle bontà di questo territorio e il fatto che non abbia portato a casa né i pistacchi né tantomeno dei cannoli, cosa che mi è costata parecchi giorni di punizione comminatimi da mia moglie!
Ivan non divagare! ..Scusa…
Dicevamo la gara è proseguita obbiettivo Etna, quindi Parco Regionale dell’Etna. Qui il paesaggio lunare e la neve… Si la neve! Hanno fatto si che il percorso venisse leggermente variato per sicurezza degli atleti. Comunque per chi è transitato all’alba uno spettacolo da togliere il fiato (testimonianza dei runners). Da qui avanti verso la terza base vita, quella di Zafferana Etnea poi l’altro versante dell’Etna verso la quarta Base vita di Castiglione di Sicilia. Da qui mi ritrovo, dopo i primi giorni di solitaria speakeraggine, nuovamente con il mio polmone destro: Silvano Gadin. A Novara di Sicilia riprendiamo la coppia al comando, Raichon/Gubert, e ci scontriamo con un altro risolvibile problema: la tracciatura, soprattutto nei paesi e per le indicazioni dei punti di ristoro anche perché, come in quasi tutte le gare, i “locals” vedono bandierine e pensano giustamente siano li per abbellire o ricordare una festa quindi le prendono come ricordo. Fatto sta che dopo 30 minuti di vagare finalmente incontriamo la coppia di testa, intervista e via…… Silvano Riccardo ed il sottoscritto, verso un luogo incredibile situato nella piazza di Novara di Sicilia: la Macelleria di Antonella!!!! Una vera chicca con prodotti tipici meravigliosi preparati in loco dalla proprietaria.. Una mangiata senza senso…. E via verso nuove avventure, leggermente insonnoliti.. Montalbano Elicona, meraviglioso borgo, stesso problema, le indicazioni. Qui con Seb e Marco ci fermiamo per un gelato meritato “per loro” poi via di ritorno verso Cefalù. Alla fine della giornata il contachilometri della favolosa Panda di Sivano ha registrato una trasferta di circa 350 chilometri!!
Il giorno dopo, parlo di Martedì, il sottoscritto è rimasto fermo a Cefalu con il maestro Ibba nel vano tentativo di convincere la pubblica amministrazione a farci montare una “situazione” degna dei festeggiamenti per gli arrivi ormai prossimi. Gadin invece, da buon randagio, ha passato l’intera giornata alla ricerca di qualcuno da intervistare (chiaramente riuscendoci alla grande). La serata è passata nell’attesa dei primi, mentre Marco Guber, sul pezzo più corribile, lascia dietro Sebastien Raichon che arriverà 2° al traguardo con poco più di 5 ore di ritardo. Gubert in 86h 28’. Terzo posto per Wataru Iino il simpaticissimo Giapponese (piu avanti vi racconto) La prima donna “is the pope Catholic?” (in inglese significa: ovvio! NDR) Sabrina Verjee in compagnia di Martin Perrier. Qui mi soffermo su una cosa, tutti i corridori hanno detto la stessa cosa: un botto di cani e tanti latrati, soprattutto nella notte. E Sabrina e Martin non hanno fatto eccezione tranne che per un aneddoto, alcuni giorni prima Sabrina è stata morsicata da una cane su una chiappa (immagino il cane si sia rotto i denti..) nell’ultima notte, esausti si sono fermati a prendere fiato e rialzando la testa hanno visto di fronte a loro una cagna, razza molossoide, che li fissava. Gelo, poi la cagna si è avvicinata scodinzolando e ha cominciato a seguire la coppia (erano a circa 10/15 chilometri dall’arrivo) e a prendere seriamente il lavoro di proteggerli dagli altri cani abbaiando contro di loro come si facevano aggressivi.
Arrivati al traguardo, Sabrina e Martin, la cagnolotta ha gironzolato un po’ li intorno prendendosi le carezze di tutti i presenti poi, quando ha capito che i due trailers erano in una “comfort zone” ha girato, si fa per dire, i tacchi ed è sparita nella notte.
Nella giornata di Mercoledì sono arrivati, in ordine cronologico: Wataru Iino, una scoperta dello scorso anno ad una gara in Svizzera, un portento anno 1979 che quest’anno, CDC compresa ha fatto gare per 1.565 Km piazzandosi sempre tra i migliori 5.Pirin Galov il riccioluto Bulgaro che non ha perso nemmeno un fiume o un ruscello per immergersi fino al collo. Poi appunto Sabrina e Martin. Sivano intanto è diventato il fornitore ufficiale di cannoli e granite per i vincitori. (più avanti parleremo di questo nel reparto cose da migliorare)…
Gli arrivi si sono susseguiti con il Vescovo che ci ha vietato di usare le scale che portano al sagrato che porta alle scale d’entrata al duomo e quindi ci ha costretti a fare arrivi in silenzio e senza un vero e proprio traguardo (anche questo nei suggerimenti per la prossima edizione).
Qui bisogna fare un riferimento circolare alla settimana. E’ vero infatti che si parla sempre dei primi e si tende sempre a relegare ad un ruolo marginale quelli che, invece, sono il cuore della gara. Loro sono i veri “Advocate Ambassadors” cioè quelli che poi nei social e a casa parlano e fanno proseliti e rendono la gara più conosciuta. Quelli che non sono dei professionisti e che non sono stati aiutati più di tanto.
Claudiu Beletoiu che ha corso, aiutato da una famosa catena di negozi sportivi, per raccogliere fondi da dedicare ai ragazzi che non hanno possibilità per fare sport.
Yvan L’Heureux: Quebequois DOC simpatico e amico dal TOR X
Giovanni Bracotto: Il guardaparco volante! A circa 2/3 di gara sono arrivati commenti dalla base segreta della “CIA” che era preoccupata per un possibile edema allo stomaco, nulla di che visto che al traguardo è arrivato senza problemi, o meglio con i problemi di tutti.
Ruggiero Isernia: Forse la persona più calma e gentile che io conosca, ha raccontato che in un pezzo di sentiero molto “sporco” era impossibile vedere le bandierine quindi il gruppetto di cui faceva parte si è disposto a ventaglio e chi trovava segnali chiamava gli altri e così hanno proceduto per alcuni chilometri.
Kazumi Konda e Giusi Casella, le mamme d’acciaio esempio di quello che solo una gara di questo genere può fare, una dal Giappone e una dalla Sicilia hanno condiviso alti e bassi della gara per arrivare insieme al traguardo
La coppia Cinese Lijuan Yang e il marito Weidong Chen, lui “spiccicava” qualche parola in inglese lei no. Durante tutta la gara, comunque, Lijuan ha sempre brillato per la presenza, perfetta come uscita dalle terme e dopo una sessione di makeup, anche all’arrivo..
Makoto Yoshimoto, nomen omen, chi frequenta gli endurance trail ha sentito parlare di lui. L’unico che corre con uno zaino da almeno 50Lt con tutto quello che serve, dal cibo alla classica bottiglia da 1,5 lt della soda più famosa e che, in coda alla corsa, all’ultima base vita, Pettineo (situata in un convento meraviglioso) è stato accolto da un volontario che suonava il sax e all’arrivo ha indossato la sua camicia hawaiana “le mie sono più belle NDR..
Carlo Rossi, il legale Ligure che con la sua calma ha tritato 500k senza fare una piega, anche se al traguardo era abbastanza provato.
Claire Bannwarth che ha lottato con Sabrina Verjee fino a quando è riuscita poi ha pagato all’arrivo solo 9 ore dalla vincitrice. Claire nel 2023 ha fatto gare per 2.348 k Cursa compresa!!!!!!!!!!
Filippo Wiston Pettinato: un vero gladiatore, ha guardato il tabellone delle firme all’arrivo come se fosse la più bella cosa al mondo.
Il sabato con i soliti problemi burocratici siamo riusciti a far scatenare il maestro Ibba che ha intrattenuto, oltre che i corridori e accompagnatori anche il folto pubblico di turisti in visita a Cefalù.
E finalmente l’arrivo dell’ultimo concorrente Francesco Cesare, Cefaludese DOC che è arrivato al traguardo, devo dire alquanto “detonato” la gara più lunga che ha finito è stata una gara di 125K!!!, con tanti applausi e tanta gente ad accoglierlo.
Vorrei comunque citare tutti i finisher in vero stile TORX eccoli quindi in ordine di apparizione al traguardo di Cefalù:
@Marco Guber / @Sebastien Raichon / @Iino Wataru / @Pirin Galov / @Sabrina Verjee / @Martin Parrier
@Claudiu Beletoiu / @Claire Bannwarth / @Stephane Higueret / @Matteo Ceresa / @Patrick Platamone
@Laurent Grucker / @Stefano Delbarba / @Florin Alexandru / @Paco Castillo Carrascal / @Luis De Santiago / @Jose Urizar / @Filippo Pettinato / @Lumin Zheng / @Emanuele Scaramelli / @Giusi Casella
@Kazumi Konda / @Davide Bergero / @Stephen Snyder /@Ruggiero Isernia / @Marek Prachar
@Christoph Harreiter / @Mohamed El Hachani / @Giovanni Bracotto / @Eric Mcgee / @Yvan L’Heureux
@Carlo Rossi / @Roy Thay / @Roberto Zanco / @Lijuan Yanh / @Weidong Chen / @Makoto Yoshimoto
@Francesco Cesare
Poi la premiazione, Domenica, e indovinate un po’? Tempo meraviglioso tutta la settimana, caldo di giorno e fresco di sera (veramente l’escursione termica assomigliava a quella desertica, soprattutto in montagna) e il giorno della premiazione pioggerella a tratti più consistente “i miei fogli di note completamente fradici) come i capelli di Gadin mentre leggeva, rigorosamente da solo “eh eh..” il nome di TUTTI i volontari… Qui voglio parlarvi di Wataru, ricordate? 3° assoluto. Durante la premiazione, in una location a dir poco spettacolare per ben 3 volte è stato chiamato da Silvano e il sottoscritto e per ben tre volte era distante un centinaio di metri a fare chissà cosa con il telefono quindi corsetta in mezzo agli scogli e voilà presente! Va anche rammentato che IIno ( Cognome) Wataru (nome) è un tipo che non ci si aspetta da uno proveniente dal Giappone, solare e soprattutto veramente alla mano. Vi consiglio di seguirlo sui socials, sta preparando una scampagnata dall’Alaska alla Terra del Fuoco in una cavalcata di mila e mila chilometri…
Si conclude quindi la prima edizione di questa meravigliosa avventura non prima comunque di alcune menzioni:
@Giorgio Cambiano: Patron della gara, entrato in “sala comando” Sabato dopo la partenza e se non a tratti, uscito il Sabato dopo. ( secondo me non era una sala comando ma la centrifuga di una lavatrice) Voto 10: Ha gestito una situazione a tratti difficile con caparbietà aiutato dal suo gruppo, tanto che mi ritengo tranquillamente di dire BUONA LA PRIMA!
@Massaggiator: @Maura Imperial, @Daniela Rosset, Barbara Butelli, Thierry Jerbore e @Sergio Borbey che oltre che rimettere in sesto gli atleti e il mio “compagno di merende” Gadin che dopo una diretta hanno pensato bene di concluderla con un tuffo in acqua profonda 10 cm!
Sergio ha anche pensato a rifocillare i concorrenti, preparando riso e pasta come se fosse il nuovo Cracco dell’Endurance Trail,quando i volontari non “tenevano botta”. Voto: 10+menzione specialissima!
@Mauro Maino & @Paolo Gatti che da Courmayeur sono scesi per prendere in mano la logistica della gara, macinando chilometri come dei camionisti della via della seta e a volte, risolvendo problemi che sembravano insormontabili. Voto 10
@Riccardo Ibba che nonostante gli siano state “tarpate le ali”, quando ha potuto stare dietro la consolle ha fatto i fuochi pirotecnici. Voto 10 “anche perché ha dovuto condividere il letto con il sottoscritto e credetemi non è stato facile, quindi merita +menzione speciale. Menzione speciale anche per avere gestito “Casa Italia” in maniera eccellente (chi sa sa)
Menzione speciale che va anche a @Sivano Gadin che come detto prima si è prodigato per accogliere i concorrenti sempre con un dolce tipico o una granita. Ha anche somministrato, a Castelbuono un prodotto tipico della zona, la MANNA, ps: non abbiamo feedback dal concorrente, la manna ha molte proprietà, vi consiglio di “googolare” tra le quali quella di disintossicante e anche haimè lassativo (chi ha la mia età si ricorda della “mannite”) J Voto N.C. (come si può classificare un mito?)
@Oliviero Alotto ha potuto portare indietro le sensazioni e raccontarle, dopo essere stato l’unico finisher dell’edizione 0, all’interno dell’organizzazione. Si è occupato principalmente di tracciare, aiutare nelle basi vita, distruggere un’auto, e dare manforte a tutti… Voto:10meno(le macchine non si schiaccianoJ)
Chiaramente un grazie particolare va a tutti ma proprio tutti i VOLONTARI! Sono stati magici! I nomi li ha menzionati, da solo, il caro Gadin….. J
Ora andiamo a vedere, secondo me, quali sono i punti favorevoli e quelli da “tarare”:
PRO:
- Territorio e gente fantastica
- Background culturale che risale alla cultura Fenicia Greca, Cartaginese, Romana, Bizantina passando per quella Araba e quella Normanna, Svevi, Aragonesi un “Melting Pot“che fa della Sicilia un territorio dalle molteplici sfaccettature e che vale la pena di visitare magari attraverso la Cursa..
- Cibo sopraffino e naturale con specialità incredibili dai capperi di Pantelleria al cioccolato di Modica. (non posso fare un blog intero sui prodotti tipici)
- Clima ottimo in quel periodo
- Facilità di raggiungimento di Cefalù anche attraverso la ferrovia direttamente dall’aeroporto di Palermo. PS: treni in perfetto orario.
- Cefalù che insieme a, in ordine di apparizione: Petralia Soprana, Gangi, Castiglione di Sicilia, Novara di Sicilia, Montalbano Elicona, San Marco d’Alunzio, Geraci Siculo, fanno parte dei “Borghi più belli d’Italia” quindi a mio modesto avviso, del Mondo.
- Il meraviglioso vulcano attivo più alto d’Europa con i suoi 3.500 Msl e Parimonio naturale dell’UNESCO, l’ETNA. Lui da solo vale il viaggio..
- Il Duomo di Cefalù anch’esso Patrimonio dell’UNESCO
Da Tarare:
- Tracciatura, la traccia GPS era ottima ma alcuni pezzi necessitavano più bandelle segnaletiche, magari appese, come d’altronde i ristori e le Basi Vita che devono essere segnalati meglio.
- Meno strada possibile.
- Occhio di riguardo alle basi vita
- Cibo per i corridori: la Sicilia è regione di ottimo cibo e se fosse possibile farlo conoscere a tutti i partecipanti sarebbe ulteriore veicolo promozionale sia per il territorio che per la gara stessa.
- Partenza e arrivo: Ok la partenza dalla piazza del Duomo di Cefalù, sempre se viene dato il permesso di sfruttare la scalinata antistante l’entrata al piano che porta al sagrato……… Per quanto concerne l’arrivo, secondo me il lungomare con la sua spiaggia è un ottimo punto anche perché sta a significare il completamento di un viaggio attraverso montagna e mare, e per dare adito ai partecipanti di concludere con un tuffo in acqua questa avventura.
- Sound System: Uno speaker senza un microfono è come un ciclista senza pedali, la possibilità di attirare curiosi e di accogliere all’arrivo persone che si sono fatte 500 Km è assolutamente imprescindibile. Quindi dall’inizio alla fine ci deve essere un impianto pronto e sfruttabile il più possibile.
A questo punto non mi resta che dire: Grazie a TUTTI per la fantastica esperienza, mi scuso fin da ora se non ho nominato qualche persona. Fatemi sapere con i commenti direttamente sul blog…
Dalle isole Canarie è tutto a voi la linea.
Buona Estate.
IP
Marchetta personale: è quasi pronto anche un mio podcast (Un’eco dai sentieri) dove parlerò delle gare a cui ho avuto la possibilità di partecipare in quanto speaker e interviste “differenti” a vari trailers……ma questa è un’altra storia…
Stay tuned!