Era il 2016 quando pubblicai questo articolo. Oggi più che mai attuale. Buona lettura.
Dopo un periodo di “disintossicazione da Tor” ho ricominciato a scrivere di voi, grandi pazzi della corsa in montagna, ultimi cultori della fatica e della sofferenza. Un branco di scombinati che, alla festa con amici preferiscono una corsa notturna di allenamento, che alla grande attrazione epicurea del dolce far niente, preferiscono sofferenza e fatica. A voi cari trailers, miti di un tempo passato al tempo con i nostri giorni ma con una mentalità da personaggi della fantasia, sempre pronti alla festa.. dopo. A voi Giganti!
El dragon..
Rock or rabbit? Rock or rabbit? In Inghilterra così definiscono queste strane sensazioni notturne, da parte dei trailers. In questo caso sicuramente dovute dall’alone della frontale che crea strani giochi di luce sui lati della visuale dei corridori.
Non pare sia la stessa cosa quando le notti, e la fatica, continuano per più giorni (vedi appunto TOR DES GEANTS..)
In quel caso sono molteplici gli aspetti che si sommano, fino a creare quello spauracchio, soprattutto per i più veloci. I“Grandi di Spagna” Oscar e Pablo, lo chiamano “El Dragon del Tor”.
Proprio quest’anno, durante una intervista di fine gara che ho fatto a Oscar, lui stesso mi ha confermato che, visto il pochissimo sonno, anzi la mancanza completa, durante circa 80 ore, lo sforzo prolungato per correre al massimo e aggiudicarsi un buon posto in classifica, nell’ultima notte, quella di martedì può mettere a dura prova la stabilità mentale. Confermato anche dal grande Pablo. Ecco quindi che la capoccia parte e iniziano le allucinazioni, le visioni e soprattutto i timori riguardanti la propria incolumità.
In poche parole corrono veloce per evitare il drago….
Questo momento di intimità, durante la diretta web con Oscar, mi ha fatto scattare la “scimmia” (mi sembra di ambientare il racconto in cina…) di chiedere, all’arrivo, quali fossero le sensazioni dei vari trailers.
Alcuni hanno ammesso, nemmeno troppo imbarazzati, altri invece per primi, mi hanno detto di avere avuto allucinazioni sopratutto l’ultima notte.
Ad esempio, un atleta, i nomi non contano, all’arrivo mi ha detto immediatamente che la notte ha vissuto incubi incredibili vedendo addirittura gente nascosta dietro gli alberi. Lui effettivamente è abbastanza facile a visioni strane (non mi dilungo ulteriormente).
Una persona, invece, sicuramente “sul pezzo” direttore di una testata giornalistica di settore, dopo una ottimissima gara, dalle parti del vallone di Arminaz, in pieno giorno ha chiamato l’elicottero perché si sentiva in pericolo di ipotermia (quanto a volte gioca contro la suggestione) ed ha rinunciato alla maglia da finisher e un posto tra i primi, a pochissimi chilometri dall’arrivo. Nei giorni seguenti ha girato come uno Zombie sul parterre di arrivo in evidente stato di smarrimento…
Due corridori, quasi all’arrivo, stanchi con una voglia di riabbracciare i loro cari e di guardarsi indietro considerando la loro grande impresa, dicendo: sono un Gigante! No!Tutto rinviato perché, sulla balconata della val Ferret, su un ponticello, hanno visto davanti a loro, un corridore togliersi lo zaino pettorale e cercare di lanciarsi nel torrente sottostante. Placcato, messo a calmarsi in attesa di ripartire + 4 ore…. Grandi loro ma il Dragon ha colpito nuovamente…
Quindi invece di parlare di mito sfatato dobbiamo assolutamente dire una cosa: quando correte il TOR sappiate che, in ogni posto, andando in senso contrario alla gara J si muove un essere misterioso, appartenente a miti passati. Lui ha sempre la carta giusta da giocare contro di voi, e alle volte è solo spaventoso altre invece diventa determinate per la riuscita della vostra avventura, confida nella vostra stanchezza, non si ferma davanti alle vostre paure…
Ragazzi, quando siete sulle alte vie ricordatevi che in agguato ci potrebbe essere ad aspettarvi:
EL DRAGON DEL TOR!!!!!!!!!!
Buona Serata e buoni ricordi…… o incubi…..